Interviste fatte dalla storica darte Miriam Mirolla che in brevi ritratti critici ci fa scoprire lattività artistica di alcuni tra i più interessanti personaggi dellarte contemporanea di adozione romana ed in particolare di quei pionieri che negli anni cinquanta hanno tracciato la tendenze che ci portano ai giorni nostri. Appaiono quasi tutti piacevolmente descritti nellintimità dei loro appartamenti o degli studi nel centro storico di Roma dove vivono e lavorano, come del resto lautrice stessa che oltre ad insegnare Teoria della Percezione e Psicologia della Forma allAccademia di Belle Arti è autrice radiotelevisiva e giornalista, ha pubblicato Larte del novecento 1945-2001 .
La prima intervista è dedicata Baruchello artista ed instancabile sperimentatore, uno dei personaggi storici che ci porta negli anni sessanta quando venne Marcel Duchamp a Bomarzo, latteggiamento antiretinico e il ready/made che diventerà il leitmotiv di tutti i nuovi artisti di quel tempo.
La transavanguardia e la perifrasi larte cest moi detta dallo storico darte ex poeta Bonito Oliva che invitò nel 64 a Napoli Kerouak e Ginsberg con le sue aperture alla cultura francese ( lo Strutturalismo, Barthes, Deleuze, Guattari).
I problemi del collezionismo italiano di Maurizio Calvesi al tempo di Argan e la direttrice della Galleria dArte Moderna Palma Bucarelli.
Lintervista e laffettuosa descrizione del pittore Enzo Cucchi reso famoso dalla transavanguardia che ci porta con un dialogo schietto e amichevole nella sua visione di realtà.
Di tuttaltra atmosfera sono i laconici si e no di risposta alle domande dellautrice al criptico pittore Gino De Dominicis che pare infastidito dalle considerazioni sulle sue opere .
Una esclusivo incontro e dialogo con Plinio De Martiis , il gallerista della Tartaruga aperta con sua moglie Ninì Pirandello dove troveremo Consagra, Accardi, Dorazio, Perilli, Novelli, Turcato , Rotella , Cy Tombly, Rothco, Fraz Kline, De Kooning in quello che era anche il fervore della Roma dei critici come Cesare Vivaldi, Mario Diacono che lanciò Kounellis, la galleria la Salita di Restany e lAppunto , insomma le vicissitudini al tempo dellavanguardia, uno spaccato di storia dellarte contemporanea non solo romana.
Quanto mai profonda e complessa invece è la descrizione che emerge dall intervista di Paola Gandolfi pittrice che opera su temi quali la geografia materna o la pulsione scopofilica (Schautrieb) e le numerose interpretazioni psicanalitiche.
Il Modus Operandi di Joseph Kosuth e i risvolti pubblicitari del concettuale, limportanza del messaggio nella comunicazione massmediatica , sono un'altra interessantissima conversazione con questartista di successo noto, non a caso, anche come testimonial per una famosa marca di caffè.
Si ritorna nel profondo dellintimo con il dialogo sulla Pittura Stocastica come una porta dellinconscio con Sergio Lombardo artista e psicologo dei Gesti Tipici, linconoscibilità e la ricerca della creatività nei punti in cui vanno ad interferire con i valori della personalità, fino ad arrivare a trattare temi come leventualismo che smantella il feticismo del culto delloggetto come espressione artistica.
Di Simonetta Lux è laltra intervista dove si ricordano la manifestazione Incantesimi. Scene darte e poesia a Bomarzo , 95-97,fatta insieme allautrice stessa del libro, e il museo laboratorio de La Sapienza definito non museo in quanto luogo di libera realizzazione e di ricerca.
Mentre diverse sono le considerazioni che vengono dalla conversazione con Fabio Mauri , lavori come Fine, lo schermo che nel 63portava per lappunto la parola fine alludendo alla vecchia concezione dellarte, o nelle istallazioni che denunciano l ideologia, dove profonde tutto linteresse per le tematiche sociali più scottanti.
Continuando ad elencare a cascata le interviste ci si imbatte in istallazioni come la Scatola del tempo di Maurizio Mochetti, dove lattesa dello spettatore fa della sua presenza lopera stessa. Gli eventi culturali che hanno fatto la storia con lo svizzero Harald Szeemann culminati alla Biennale di Venezia del 2001 dove lutopia antropocentrica delle spartane pietre di Beuys e il cinismo post- human del gigantesco gatto di Jeff Koons , ex marito di Ilona Staller, ci portano a polemizzare sulle utopie .
Un'altra intervista ci porta a ritroso nel tempo, nei lontano 59 nella mostra alla galleria lAppia Antica gestita da Emilio Villa dove insieme a Mambor e Schifano, Cesare Tacchi inizia il suo racconto sino ad arrivare al 68 in Cancellazione dartista, una performance dove tiene davanti a se una grande lastra trasparente di vetro che man mano la dipinge di bianco scompare agli occhi di chi lo guarda.
A conclusione di queste interviste, piene di argomenti stimolanti che per forza di cose mi sono limitato ad esporre, un intervista ad uno tra i più stravaganti e poliedrici artisti della scena internazionale che non poteva fare altro che vivere negli USA, il nigeriano Iké Udé , che fra miti faraonici di Ramses II e Michael Jackson ci dice la sua su bellezza e stile .
Giovanni Lauricella
la verità
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